Jamila non aveva scelto quel marito quando era ancora minorenne, ma aveva dovuto fidarsi della scelta che la sua famiglia aveva fatto per lei… d’altronde nel suo Paese funziona così. Arrivata in Italia, è diventata mamma di due bambine – che oggi hanno 18 e 10 anni – e ha scelto di lavorare, prendere la patente. Voleva essere una moglie e una madre “libera”, ma il marito non era d’accordo con questa “eccessiva” emancipazione e, dopo lunghe e silenziose violenze perpetrate negli anni tra le mura di casa, nel dicembre 2013 la violenza arriva al culmine: aggressione con l’acido, che ha sciolto parte del suo corpo e del cuoio capelluto… oltre a tutta la sua vita precedente.