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Attività di integrazione: progetti SPRAR

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Sono in fase di conclusione i progetti SPRAR di Roma Capitale,rivolti minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo e rifugiati con l’obiettivo dell’inclusione sociale e professionale 

Dallo scorso mese di dicembre l’Associazione Rimettere le Ali onlus, in collaborazione con il Centro Accoglienza Minori del Borgo Ragazzi don Bosco, sta organizzando corsi di breve durata per l’avviamento al lavoro di minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo e rifugiati, che vogliano imparare mestieri quali pizzaiolo, panificatore e cameriere ai piani e di sala. Ciò è reso possibile grazie ad un finanziamento ottenuto su bando del Comune di Roma  per l’affidamento di “attività di integrazione” destinate a minori che rientrano nel circuito SPRAR, sigla con la quale si indica il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.

I corsi accolgono non più di dieci ragazzi alla volta, individuati tra quanti vivono presso strutture di accoglienza Sprar e sono seguiti dal Dipartimento delle Politiche Sociali del comune; la loro durata, in genere, non supera il mese e sono svolti da personale qualificato, sia interno che esterno all’Associazione. La formazione prevede sia ore di lezione destinate a materie specifiche per ogni corso, sia ore pratiche di laboratorio, oltre che, in comune per tutti i corsi, la conoscenza delle norme in materia di igiene alimentare. A conclusione di ogni corso, i ragazzi sostengono un esame finalizzato al rilascio di un attestato che certifica le conoscenze e le competenze acquisite. L’intento è quello di aiutare i ragazzi a costruire un bagaglio di “saper fare” che permetta loro di trovare una collocazione lavorativa, in modo che possano provvedere a se stessi e integrarsi pienamente nel tessuto sociale del nostro paese

In questo modo, l’Associazione e il Borgo tentano di dare una risposta concreta al tema dell’inserimento sociale e lavorativo dei tanti ragazzi che arrivano in Italia, scappando dalle terre di origine, anche sulla scia di quanto indicato da Papa Francesco nel suo discorso ai Salesiani di don Bosco e alle Figlie di Maria Ausiliatrice del 21 giugno 2015. In quell’occasione, infatti, riferendosi al tema dei giovani che non lavorano, il Papa pronunciava queste parole: “…E poi l’educazione. Don Bosco non diceva grandi cose no, piccole scuole per educare ai mestieri. Quelle scuole salesiani, che poi erano de arte y oficio, dove i ragazzi imparavano il mestiere(…) Diamo loro qualcosa che sia fonte di lavoro, lavori anche piccoli – anche oggi sì e domani no. Un’educazione di emergenza, credo che hanno bisogno di questo i ragazzi di strada oggi. Poco tempo ma un mestiere pratico e poi si vedrà. Questo 40% ha bisogno di qualcosa. La creatività salesiana prenda in mano questa sfida”.